Permettetemi di scrivere queste poche righe perché anche noi della redazione di Tuttohockey.com vogliamo unirci alle migliaia di persone che da martedì hanno portato l’ultimo saluto, alla Joe Louis Arena di Detroit, il cui celeberrimo rink è stato trasformato per un giorno in una gigantesca camera ardente, ad uno dei più grandi interpreti di tutti i tempi dell’hockey giocato: Gordie Howe, “Mr. Hockey”, morto venerdì 10 giugno nella sua casa di Sylvania, nell’Ohio, all’età di 88 anni.
La sua storia era iniziata nel 1928 in uno sperduto paesino della provincia canadese dello Saskatchewan: Floral, 6° di 9 figli. Un’infanzia povera negli anni della Grande Depressione, in cui per un bambino della sua età uno dei pochissimi divertimenti concessi era imparare a pattinare e soprattutto a giocare ad hockey sui laghetti e torrenti ghiacciati dal quanto mai rigido inverno canadese. Una passione nata allora e che poi lo ha accompagnato per tutta la vita, rendendolo ricco, ma soprattutto famoso, nell’arco di una carriera la cui punta di diamante è rappresentata dalle 25, indimenticabili, stagioni con la maglia dei Detroit Red Wings.
Ecco perché martedì “Mr. Hockey” è ritornato “a casa”, alla Joe Louis Arena di Detroit, dove tanti semplici tifosi, oltre ai nomi più importanti nella storia recente e passata dell’hockey, come Wayne Gretzky, gli hanno reso omaggio.
Il suo ricordo per noi sarà sempre indelebilmente legato alle imprese compiute con quella maglia, con cui ha indicato la strada a migliaia di giovani appassionati in tutto il mondo poi trasformatisi negli idoli di ieri e di oggi.