Qui Milano Vipers: 4-1 al Cortina, poker rossoblù e la Milano saimina vince il quinto scudetto della sua storia

… il palaghiaccio dell’Agorà trasformato in una autentica bomboniera dagli oltre 4’000 spettatori presenti, esplode in un boato che al grido di "Campioni, Campioni, i Campioni dell’Italia siamo noi" accompagna il count-down finale al suono dell’ultima sirena.
Vincendo 4-1 (1-0, 2-1, 1-0 i parziali) la decisiva gara-7 della finale play-offs contro il Cortina il Milano si proclama per la quarta volta consecutiva (era Vipers) e per la quinta nella sua storia rossoblù Campione d’Italia.

L’ultimo atto della finale scudetto Milano-Cortina era iniziata in un clima di profondo cordoglio e ricordo del Santo Padre, Papa Paolo Giovanni II, con il lutto al braccio delle due squadre, tre minuti di silenzio e nel segno di "Karol, la tua scomparsa serva a rilanciare il valore della vita del mondo. Addio Grande Papa".
Con il face-offs del capo arbitro Glauco Colcuc (coadiuvato benissimo dai due assistenti di linea Gamper e Waldthaler) prende il via la decisiva gara-7 che dopo le prime scaramucce con i due goalie chiamati in causa (Gravel per il Cortina ed Eriksson per il Milano) vede sbloccare la situazione di equilibrio al minuto 6’55" con la rete del rossoblù Robert DiMaio realizzata in situazione di power play (fuori Cicglenecki del Cortina) con una deviazione sottoporto a seguito di un tiro dalla blu di Armin Helfer. Milano 1, Cortina 0, disco al centro e subito la possibilità per gli ospiti di pareggiare, ma 1 minuto e 42 secondi in doppia situazione di vantaggio numerico (penalizzati i vipers Adams ed Helfer) non basta agli ampezzani per superare un Eriksson che si supera in ben tre occasioni. Superata indenne l’inferiorità il Milano si ripresenta minaccioso davanti a Gravel con Smith ma rischia la rete del pareggio cortinese sulle incursioni targate Cullen e Francesco Adami. Al 14’03" ampezzani di nuovo in power play (penalizzato Eriksson) ma anche in questo caso lo special team ospite non riesce ad insaccare il disco nella porta milanese e sul vantaggio minimo per i Vipers suona la prima sirena.
I venti minuti centrali si aprono con cinque minuti di studio e di fasi giocato troppo spezzettate, prima di infiammarsi intorno al 25esimo quando Gravel evita il raddoppio milanese salvando su azione personale di Smith. Al 25’42" Smith rimedia penalità per carica scorretta ai danni di Lehtonen, ma il Cortina non ne approfitta dal momento che 15 secondi subisce con Gobbo una penalità che avrebbe potuto e dovuto evitare.
Al 29’30" la stella NHL cortinese Matt Cullen rimedia 2 di panca, la superiorità milanese è infruttuosa ed al suo rientro il Magic Boy biancoceleste s’inventa un assolo con assist finale che porta Strom al 33’10" a siglare a porta sguarnita la rete del pareggio.
Milano 1, Cortina 1, disco al centro padroni di casa in avanti con un tiro innocuo del polacco Leszek Laszkiewich ma che non viene trattenuto dai gambali di Gravel e che va a infilarsi al 33’36" nella gabbia cortinese per il secondo vantaggio milanese. Passano altri 34 secondi ed un tiro di polso di Di Maio da dentro la blu buca ancora Gravel per la rete rossoblù del 3-1: è il 34’10" e nel giro di 60 secondi si è passati dal pareggio cortinese al doppio vantaggio milanese. Prima della seconda sirena il Cortina gioca un altro power play (fuori Helfer e Felicetti da una parte e Pettersson dall’altra) che porta il solo Boman a sfiorare la seconda rete.
Avanti di due reti e con 20 minuti da giocare il Milano nel terzo periodo controlla abbastanza agvolmente la situazione pur rischiando di subire il ritorno del Cortina, che va vicinissimo alla rete del 2-3 con De Bettin al minuto 26 e che non sfrutta l’ennesimo vantaggio numerico derivato dalla penalità di Peca. Dal 30esimo al 32esimo Gravel salva la proprio porta dalla rete dell’1-4 su Savoia prima e su una incursione del canado-polacco Daniel Tkaczuk servito ottimamente dal duo NHL DiMaio-Sundstrom; al 54esimo il mai stanco ed arrendevole Cullen cerca invano di riportare in gara i suoi boys con due conclusioni ben controllate da Eriksson. Al 56’22" il coach del Cortina Nilsson chiama time-out e dal 57esimo Gravel lascia la porta permettendo ai suoi compagni di giocare con il sesto uomo di movimento. Tentativo che risulta però vano considerando la rete di Sundtrom al 58’12" che fissa gara-7 di Milano-Cortina sul 4-1 finale, con Milano Campione d’Italia 2005 e Cortina vice-Campione d’Italia 2005.

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