Cari lettori bentornati al consueto appuntamento con il “punto settimanale sul campionato NHL” in una collocazione temporale del tutto straordinaria, giustificata dal fatto che domenica 11 aprile la Regular Season è terminata dopo 82 partite e di conseguenza si conoscono finalmente i nomi delle “fantastiche 16” che si schiereranno ai nastri di partenza dei play-off.
Cominciamo dalla Eastern Conference perché domenica 11 aprile i New York Rangers si sono giocati l’accesso alla Post Season nella bolgia del Wachovia Center di Philadelphia, contro la squadra di casa i Flyers. E’ stata una partita di un’intensità pazzesca e non bisogna lasciarsi ingannare dal punteggio: lo spettacolo non è certo mancato! Pronti via e al minuto 3’27" i Rangers sono già in vantaggio grazie a Jody Shelley. Per tutto il primo ed il secondo periodo sarà questa la sola marcatura del match. Il grande Henrik Lundqvist, in serata di grazia, pare un contorsionista del Cirque du Soleil: arriva dappertutto e para tutto, anche l’impensabile. Alla fine saranno 46 i salvataggi per lui, ma nemmeno il goalie titolare degli Aviatori Brian Boucher è da meno; chiamato in causa complessivamente meno del collega svedese (“solo” 24 volte) anche lui si fa trovare sempre presente e reattivo. I Rangers difendono con le unghie l’esile vantaggio, ma non riescono ad incrementarlo, sicché in apertura di terzo periodo Philadelphia perviene al pareggio con Matt Carle. Negli sviluppi dell’ennesimo “assalto alla baionetta” alla gabbia newyorkese, Lundqvist riesce ad arrivare sui primi 2 tiri, ma al terzo tentativo del difensore dei Flyers è costretto a capitolare. I tempi regolamentari finiranno così e neppure all’overtime il risultato si sbloccherà. Le due squadre vanno quindi alla “lotteria dei rigori”: inizia Danny Briere per Philadelphia e l’attaccante canadese del Quebec va a segno. Dal canto suo Boucher riesce a parare il tiro di Christensen per i Rangers ed a quel punto tocca al capitano dei Flyers (la medaglia d’oro di Vancouver 2010 Mike Richards), che tuttavia si fa ipnotizzare da Lundqvist e sbaglia. Non sbaglia invece Parenteau per i Rangers e di conseguenza la situazione ritorna per l’ennesima volta in parità. A quel punto tocca a Claude Giroux che ha sulla sua stecca il match e non solo quello, ma il 22enne attaccante dei Flyers non si lascia prendere dall’emozione e passa. Philadelphia ancora in vantaggio ed ecco arrivare il momento di Olli Jokinen per New York: il Wachovia Center ammutolisce, i deboli di cuore si allontanano dagli spalti, l’attaccante finlandese prende la rincorsa e tira, ma Boucher estrae dal cappello a cilindro un’autentica magia e para, poi esplode in una danza di gioia, mentre i compagni lo sommergono e sugli spalti tutta la folla si produce in un “Bu” sicuramente non di disapprovazione!
La griglia dei play-off ad Est è così composta: i Washington Capitals, vincitori del President Trophy quali dominatori della Regular Season dall’alto delle 54 vittorie e dei 318 gol segnati, se la vedranno con gli ottavi classificati Montreal Canadiens in una serie apparentemente senza storia, dove tuttavia i gloriosi Habs non vanno presi sottogamba. Gara 1 giovedì 15 aprile al Verizon Center di Washington.
Poi i secondi classificati New Jersey Devils del super-fanta Martin Brodeur, fresco vincitore del Jennings Trophy quale portiere che ha disputato minimo 25 incontri nel team con la difesa meno “perforata” del campionato, incroceranno le stecche con gli arcinemici dei Philadelphia Flyers, classificatisi al settimo posto, in una serie che promette scintille e che inizierà al Prudential Center mercoledì 14 aprile.
Altra rivalità storica fra i terzi classificati Buffalo Sabres ed i sesti Boston Bruins. Buffalo può contare su di una buona produzione offensiva, ma il marchio di fabbrica della squadra dello Stato di New York è la difesa; con 2,45 gol incassati a partita solo altri 3 team in tutta la Lega hanno saputo fare di meglio. Dal canto loro i Bruins, reduci da una stagione travagliatissima, hanno il peggiore attacco con soli 196 gol segnati e di sicuro la perdita, ad inizio marzo, di Marc Savard in questo senso non ha aiutato… Anche per Boston la difesa (in particolare “rocciosa”) è un marchio di fabbrica ma in questo reparto, come in tutti gli altri, c’è piena emergenza dopo l’ennesimo infortunio che ha colpito Dennis Seidenberg settimana scorsa. In gabbia abbiamo da un lato il miglior goalie del mondo al momento: Ryan Miller, dall’altro il suo back-up nel Team USA alle Olimpiadi di Vancouver Tim Thomas e soprattutto la giovane rivelazione finlandese Tukka Rask. Primo face off per il derby della North East Division quindi giovedì 15 aprile alla RBC Arena.
Infine i campioni in carica dei Pittsburgh Penguins, quarti classificati, trovano sul proprio cammino come 2 anni fa gli Ottawa Senators, quinti classificati, nel primo test sulla strada della difesa della Stanley Cup. Questa serie sarà sicuramente anche un confronto fra grandi capitani: da un lato “l’uomo del destino” Sid Crosby, che si contende con Steven Stamkos dei Tampa Bay Lightning il Maurice Richard Trophy quale migliore marcatore della stagione con 51 gol e dall’altro l’anima dei Sens, nonché veterano di 1000 battaglie, Daniel Alfredsson. Primo face-off mercoledì 14 aprile a Pittsburgh.
Nella Western Conference, invece, l’identità delle prime 8 si conosceva già da martedì 6 aprile allorquando fra le mura “amiche” del Pengrowth Saddledome i Calgary Flames, perdendo 2-1 con i San Josè Sharks, dicevano addio alle speranze di disputare i play-off. Infatti, contemporaneamente nel GM Place di Vancouver i Colorado Avalanche andavano a prendersi una vittoria fondamentale agli shootout sui Canucks, con la rete decisiva firmata dalla giovane rivelazione Matt Duchene. E’ la prima volta dal 2003 che i Flames non superano l’ostacolo della Regular Season e c’è da scommetterci durante l’estate qualche “purga staliniana” nel team della provincia canadese dell’Alberta ci sarà.
La griglia dei play-off ad Ovest è così composta: i primi classificati San Josè Sharks incroceranno le stecche con gli ottavi Colorado Avalanche, una delle più grandi sorprese di questa Regular Season. Si inizia mercoledì 14 aprile all’HP Pavilion e sicuramente nel nord della California stanno facendo ogni sorta di scongiuri per esorcizzare la “maledizione del primo turno”!
I secondi classificati Chicago Blackhawks di “Paperino” Marian Hossa (come lo chiamò il Saggio Pinguino) e del duo “terribile” Toews&Kane se la vedranno con i settimi Nashville Predators. Ma per vedere gara 1 allo United Center bisognerà aspettare fino a venerdì 16 aprile.
Le 2 squadre sono agli antipodi sotto molti punti di vista: Chicago ha il terzo più prolifico attacco della Lega con 271 gol, inoltre può vantare 4 giocatori sopra i 60 punti, fra cui Patrick Kane ne ha addirittura 80. Se si vuole l’unico problema per gli Hawks di questa stagione è la relativa instabilità in gabbia, mentre dell’affidabilità i Preds hanno fatto una costante in questa Regular Season ed infatti è questo il segreto della qualificazione raggiunta. Costanza di risultati e di rendimento. Certo, la squadra allenata da Barry Trotz ha segnato “solo” 225 gol e non ha nessuno dei “top players” sopra i 51 punti, ma al contrario può contare su una buona profondità e qualità delle linee offensive e soprattutto su una delle migliori difese di tutta la Lega. Un paio di nomi su tutti: Shea Weber (medaglia d’oro alle Olimpiadi di Vancouver con il Team Canada) e Ryan Suter (eroe per minutaggi nelle gare del Team USA e soprattutto medaglia d’argento) e per “ammazzare le penalità” Trotz si può avvalere di un altro eccellente duo rappresentato da Dan Hamhuis e Kevin Kline.
Ai terzi classificati Vancouver Canucks di Henrik Sedin fresco vincitore dell’Art Ross Trophy quale leader della Regular Season con 112 punti e di Roberto Luongold, il destino ha portato in sorte i sorprendenti Los Angeles Kings, ritornati ai play-off per la prima volta dal lontano 2002. Si inizia giovedì 15 aprile al GM Place di Vancouver.
Infine l’altra grande sorpresa della stagione i Phoenix Coyotes, classificatisi al quarto posto, se la vedranno con quei “vecchi volponi” dei Detroit Red Wings che parevano “bolliti” prima della pausa olimpica, addirittura fuori dai play-off e che invece, con un rush finale da urlo, sono riusciti a bruciare tutta la nutrita concorrenza piazzandosi addirittura quinti in classifica di Conference. Lo sanno tutti che i leggendari Red Wings sono un gran brutto cliente, soprattutto perché hanno un orgoglio con pochi eguali fra le squadre della Lega, tuttavia anche in Arizona si sono dimostrati ben provvisti di questo ingrediente fondamentale per coloro che ambiscono alla gloria. Orgoglio e coraggio, è una serie potenzialmente ricchissima di sorprese, staremo a vedere… Primo face off alla Jobing.com Arena di Glendale, mercoledì 14 aprile.
Nel frattempo un altro grande “veterano” Keith Tkachuk dei Saint Louis Blues ha annunciato il ritiro dopo 19 stagioni nella National Hockey League. Per il 38enne attaccante originario di Melrose nel Massachussets 1200 partite di Regular Season e 89 di play-off disputate, 1.063 punti con 538 gol e 525 assist.
La classifica finale della Eastern Conference:
1) Washington Capitals 121 punti (54-15-13) 82 gare disputate;
2) New Jersey Devils 103 punti (48-27-7) 82 gare disputate;
3) Buffalo Sabres 100 punti (45-27-10) 82 gare disputate;
4) Pittsburgh Penguins 101 punti (47-28-7) 82 gare disputate;
5) Ottawa Senators 94 punti (44-32-6) 82 gare disputate;
6) Boston Bruins 91 punti (39-30-13) 82 gare disputate;
7) Philadelphia Flyers 88 punti (41-35-6) 82 gare disputate;
8) Montreal Canadiens 88 punti (39-33-10) 82 gare disputate;
9) New York Rangers 87 punti (38-33-11) 82 gare disputate;
10) Atlanta Thrashers 83 punti (35-34-13) 82 gare disputate;
11) Carolina Hurricanes 80 punti (35-37-10) 82 gare disputate;
12) Tampa Bay Lightning 80 punti (34-36-12) 82 gare disputate;
13) New York Islanders 79 punti (34-37-11) 82 gare disputate;
14) Florida Panthers 77 punti (32-37-13) 82 gare disputate;
15) Toronto Maple Leafs 74 punti (30-38-14) 82 gare disputate.
La classifica finale della Western Conference:
1) San Josè Sharks 113 punti (51-20-11) 82 gare disputate;
2) Chicago Blackhawks 112 punti (52-22-8) 82 gare disputate;
3) Vancouver Canucks 103 punti (49-28-5) 82 gare disputate;
4) Phoenix Coyotes 107 punti (50-25-7) 82 gare disputate;
5) Detroit Red Wings 102 punti (44-24-14) 82 gare disputate;
6) Los Angeles Kings 101 punti (46-27-9) 82 gare disputate;
7) Nashville Predators 100 punti (47-29-6) 82 gare disputate;
8) Colorado Avalanche 95 punti (43-30-9) 82 gare disputate;
9) St Louis Blues 90 punti (40-32-10) 82 gare disputate;
10) Calgary Flames 90 punti (40-32-10) 82 gare disputate;
11) Anaheim Ducks 89 punti (39-32-11) 82 gare disputate;
12) Dallas Stars 88 punti (37-31-14) 82 gare disputate;
13) Minnesota Wild 84 punti (38-36-8) 82 gare disputate;
14) Columbus Blue Jackets 79 punti (32-35-15) 82 gare disputate;
15) Edmonton Oilers 62 punti (27-47-8) 82 gare disputate.
Verdetti: le prime otto classificate delle due Conference (Washington, New Jersey, Buffalo, Pittsburgh, Ottawa, Boston, Philadelphia e Montreal in Eastern, San Josè, Chicago, Vancouver, Phoenix, Detroit, Los Angeles, Nashville e Colorado in Western) qualificate per i play-offs; per le restanti (New York, Atlanta, Carolina, Tampa Bay, New York Islanders, Florida e Toronto in Eastern, St Louis, Calgary, Anaheim, Dallas, Minnesota, Columbus ed Edmonton in Western) stagione finita.
Così ai play-offs di Conference, a partire dai quarti di finale con serie al meglio delle quattro gare su sette.
Eastern Conference: Washington – Montreal, New Jersey – Philadelphia, Buffalo – Boston e Pittsburgh – Ottawa.
Western Conference: San Josè – Colorado, Chicago – Nashville, Vancouver – Los Angeles e Phoenix – Detroit.